Clicca per ingrandire
brano tratto da I Partigiani:

Era un giorno di aprile luminoso: la vetta del Catria con la sua roccia spoglia e rosata che si stagliava sopra le faggete, la si vedeva nitida nel cielo di un azzurro intenso e privo di nuvole. Nei greppi c’erano viole e primule: crescevano in ceppi fitti sotto i carpini, gli ornelli e le quercelle. C’erano anche colchici invernali dal fiore così pallido da confondersi con la foglia. Si poteva anche mangiare qualcosa: un po’ di pane col salame e col formaggio. Una sola bottiglia di vino, quella destinata ai due col fazzoletto rosso. Proprio in cima al greppo un ragazzo montava la guardia, uno con la faccia da bambino e un fucile da caccia a tracolla.
“Arrivano!” urlò il ragazzino.
“Muoversi, muoversi, andare verso il monte!”
Ai tre furono date tre pistole con alcuni proiettili mentre si incamminavano veloci. In fondo al bosco si vedevano elmetti e camicie nere e i loro mitra cominciavano a sparare raffiche tanto fitte quanto imprecise.
“Se qualcuno di loro ha il 91, andrà molto peggio. Quello è vecchio, spara un colpo per volta, ma è preciso, se ti inquadrano con quello ti fanno secco”.
I partigiani si inerpicavano veloci, gli altri procedevano guardinghi. I due col fazzoletto rosso si fermavano ogni tanto dietro qualche cespuglio e giù qualche colpo secco e preciso.
Sembrava che avessero già distanziato i repubblichini quando risuonarono degli spari dall’altra parte del costone. Erano tedeschi, scesi da due camion, e avevano anche un mitragliatore.
Enzo si inerpicava come un disperato, ma tremava: questa volta a rischiare la morte non era un eroe dei libri di Salgari, ma lui, lui a diciannove anni rischiava di perdere la vita.
La mira dei tedeschi era molto più precisa: i loro proiettili fischiavano tra i cespugli e gli alberi. Il primo partigiano cadde colpito alla schiena.
“Non fermatevi” urlò uno dei due con il fazzoletto rosso.
Uno dei nuovi arrivati si voltò e, imbracciato il suo fucile da caccia, sparò contro i tedeschi: ma si era esposto troppo e cadde crivellato di colpi.
“Andiamo verso Pascelupo” urlò il più alto dei fazzoletti rossi “là ci devono essere i nostri che ci daranno una mano”.
Si inerpicavano veloci tra gli arbusti, ma i tedeschi non lasciavano la presa. Erano sempre più vicini. Enzo sentiva il sangue gelarsi dentro.
Giovanni era rimasto indietro, lui non aveva un gran fiato. Vide i tedeschi avvicinarsi e sparò con la pistola: gli avevano detto come usarla solo due ore prima.
Enzo vide il corpo dell’amico rotolare giù nel greppo: si fermò impietrito. Ormai per loro era finita.
Dalla cima dell’altura accanto un colpo di mortaio sui tedeschi. Un folto gruppo di partigiani scese verso di loro. Avevano mitra e fucili di precisione. Aprirono un fuoco infernale. I tedeschi risposero con altrettanta violenza. Anche i fascisti sopraggiunti dall’altra parte aprirono il fuoco, ma anche loro non si fecero troppo avanti. I partigiani erano numerosi e in buona posizione, era inutile continuare la caccia.
Saranno state le sei di sera: il cielo ancora limpido, ma il sole andava giù più basso sulla linea dell’orizzonte.
Enzo era ormai un partigiano e anche Andrea e Giovanni lo erano: ma Giovanni era morto, aveva fatto in tempo solo per qualche ora ad essere un partigiano ed era morto da partigiano.
Perché proprio lui? Si chiedeva Enzo. Lui aveva convinto i due amici a seguirlo in quell’avventura. Non era meglio stare a fare la rinchiusa, al sicuro nelle loro stanze, aspettando la fine della guerra che comunque tedeschi e fascisti avrebbero perso? Giovanni era morto dunque anche per colpa sua: la causa partigiana bastava a giustificare quella morte?
Enzo scendeva con i compagni verso Pascelupo, la sua prima giornata da partigiano era terminata. Sì, la causa era giusta, ma Giovanni era morto.
Quando furono in vista di Pascelupo il sole stava scendendo verso l’Appennino: i rossi, i viola, i gialli del tramonto non riuscivano a consolarlo neanche un po’.

 

 
 
< Home >.. < Poetry > ..< Novels > ..< Critical Essays >...< TV> ..< Biography > ..< Press > ..
 
 
© Umberto Piersanti - Powered by Visystem
Best view I.E. 800 x 600

Home Page